È stata creata una nuova immunoterapia per combattere il cancro

È stata creata una nuova immunoterapia per combattere il cancro

I ricercatori dell'EPFL hanno dimostrato un nuovo metodo per rendere l'immunoterapia un trattamento contro il cancro più efficace e mirato. Il team di scienziati ha sviluppato microparticelle contenenti farmaci che vengono rilasciati solo quando le cellule T le schiacciano fisicamente al contatto con le cellule tumorali.

Il nostro sistema immunitario è uno degli strumenti più potenti nella lotta contro il cancro, ma spesso ha bisogno di essere spinto. L'immunoterapia offre proprio questo, utilizzando farmaci che attraggono ulteriori cellule immunitarie nel sito del tumore, o rimuovendo le cellule immunitarie, caricandole contro il cancro e quindi restituendole al corpo per mettersi al lavoro.

I risultati sono sorprendenti, quando funziona. Sfortunatamente, la terapia molto spesso fallisce e l'uso di una forma di trattamento più forte può causare una reazione eccessiva potenzialmente fatale del sistema immunitario.

Per il nuovo studio, un team di scienziati ha condotto una prova di concetto per un metodo che aumenta la capacità di uccisione delle cellule T del corpo solo in presenza di cancro. Sebbene la maggior parte dei metodi di immunoterapia utilizzi segnali biochimici per attivare il rilascio di farmaci, il nuovo sistema si basa su un nuovo fattore scatenante: la pressione fisica.

"Quando i linfociti T entrano in contatto con le cellule tumorali, distruggono le cellule rilasciando composti chimici e applicando forza meccanica", ha detto Li Tang, autore principale dello studio. "La forza meccanica delle cellule T viene attivata solo quando toccano le loro cellule bersaglio".

I ricercatori hanno iniziato con microparticelle di silice porosa. Questi pori sono riempiti con farmaci anti-cancro e sigillati con tappi di DNA a doppio filamento. L'idea è che quando le cellule T entrano in contatto con le cellule cancerose, schiacciano leggermente i tumori e le microparticelle, provocando la rottura delle palpebre del DNA e il rilascio di farmaci.

Questo metodo è stato testato su cellule umane in coltura e su topi vivi e in entrambi i casi ha migliorato in modo significativo gli effetti anti-cancro delle cellule T.

In definitiva, il piano è ridurre le particelle su scala nanometrica e adattare il sistema in modo che possa attaccarsi ai linfociti T, trasferirlo in una posizione target e rilasciare farmaci per aiutare il sistema immunitario a combattere il cancro.

"Al momento, abbiamo appena completato la fase di prova del concetto", afferma Li Tan. "Abbiamo dimostrato che la nostra idea funziona, ma dobbiamo continuare a sviluppare la tecnologia prima di poter iniziare i test clinici".

Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Material Horizons.