L'asse della propria rotazione di Marte trema, così come l'asse di rotazione della Terra

L'asse della propria rotazione di Marte trema, così come l'asse di rotazione della Terra

Una collaborazione di scienziati del Jet Propulsion Laboratory della NASA, del California Institute of Technology e dell'Osservatorio reale del Belgio, guidati da Alex S. Konopliv, ha trovato prove dell'esistenza delle cosiddette "oscillazioni di Chandler" su Marte.

Circa un secolo fa, l'astronomo Seth Carlo Chandler scoprì che gli assi di rotazione di oggetti non perfettamente sferici, come i pianeti, a volte subiscono una leggera "oscillazione". Questo fenomeno, noto come "movimento Chandler", è stato ufficialmente registrato nel caso della Terra, che devia dal proprio asse fino a 10 metri con un periodo di 433 giorni. I ricercatori presumevano che le oscillazioni di Chandler fossero caratteristiche anche di altri pianeti, ma fino ad ora non era possibile determinare la presenza di tali oscillazioni, poiché ciò richiede misurazioni di precisione per un tempo molto lungo. Nel nuovo studio, tuttavia, il team di Cannabis è stato in grado di ottenere dati osservativi della qualità richiesta utilizzando tre veicoli marziani orbitanti in orbita attorno al Pianeta Rosso nel corso degli anni: Mars Reconnaissance Orbiter, Mars Global Surveyor e Mars Odyssey. Questi dati coprono un arco di tempo di 18 anni e sono sufficientemente accurati per misurare eventuali fluttuazioni di Chandler esistenti, hanno osservato gli autori.

I dati raccolti, che sono misurazioni del livello di impatto gravitazionale sulla navicella spaziale, hanno permesso di scoprire che Marte dimostra davvero i moti di Chandler, sebbene siano meno pronunciati rispetto al caso della Terra - ad esempio, il pianeta devia dall'asse a una distanza non superiore a 10 centimetri con un periodo di 200 giorni ...

Una delle caratteristiche curiose delle oscillazioni di Chandler è che nel tempo si dissolvono gradualmente fino a fermarsi completamente. I calcoli hanno dimostrato che il "tremore" dell'asse terrestre dura da molto più tempo del previsto, e questo indica l'influenza di fattori non spiegati, la natura di cui gli scienziati non sono stati in grado di stabilire fino ad ora. Questi nuovi dati, ottenuti con l'aiuto di sonde orbitanti, mostrano che l'asse di Marte "trema" molto più a lungo di quanto dovrebbe. I ricercatori, inoltre, non possono ancora indicare con precisione la causa di questo fenomeno, ma credono che sarà più facile da rilevare rispetto alla causa delle deviazioni dell'asse di rotazione del nostro pianeta, poiché Marte è caratterizzato da una geografia molto più semplice, una struttura meno complessa dell'interno e la struttura dell'atmosfera rispetto alla Terra.

Il lavoro è stato pubblicato sulla rivista Geophysical Research Letters.