Come si sono sentiti i sopravvissuti alla morte clinica

Come si sono sentiti i sopravvissuti alla morte clinica

Le sensazioni provate da persone che hanno sperimentato la morte clinica attirano sempre più l'attenzione degli scienziati, poiché cercano una spiegazione razionale del fenomeno, ma nessuna delle teorie è stata ancora dimostrata.

Circa un terzo delle persone vicine alla morte ha riferito di esperienze di pre-morte. Alcuni degli aspetti comuni includono sentimenti di appagamento, distacco mentale dal corpo, movimento rapido attraverso un lungo tunnel buio e abbagliamento. Il significato di queste esperienze è fortemente contestato a seconda delle convinzioni della persona.

Per coloro che hanno convinzioni religiose, le NDE sono la prova della vita dopo la morte, in particolare la separazione dell'anima dal corpo.

Tuttavia, gli scienziati vedono una spiegazione più razionale, sebbene non vi sia un consenso finale sui motivi.

Una teoria intrigante che ha ottenuto l'accettazione nella comunità scientifica è la teoria proposta da Olaf Blanke e Sebastian Dieguez.

Il primo tipo di esperienza è associato all'emisfero sinistro del cervello ed è caratterizzato da un alterato senso del tempo e senso del volo.

Il secondo tipo coinvolge l'emisfero destro ed è caratterizzato dal vedere o comunicare con gli spiriti e dall'udire voci, suoni e musica.

Sebbene non sia ancora chiaro il motivo per cui esistono diversi tipi di esperienze di pre-morte, i neuroscienziati ritengono che le diverse interazioni tra le due parti del cervello creino questa esperienza unica.

Una spiegazione più strana ruota attorno alla presenza di dimetiltriptamina (DMT) nel corpo all'inizio e alla fine della vita. La DMT è anche una droga psichedelica che si trova naturalmente in alcune piante.

Rick Strassman, professore di psichiatria, ha condotto una serie di esperimenti in cui ha iniettato alle persone una droga psichedelica tra il 1990 e il 1995.

Le persone hanno descritto esperienze di pre-morte e mistiche dopo iniezioni di DMT.

Secondo Strassman, il corpo rilascia dimetiltriptamina presente in natura sia alla nascita che alla morte.

Tuttavia, non ci sono prove definitive a sostegno della sua teoria.

L'ipotesi del cervello morente è la spiegazione più popolare per le esperienze di pre-morte, ma non è ancora in grado di spiegare tutte le sensazioni che le persone hanno descritto nei loro incontri ravvicinati con la morte, in particolare le esperienze di lasciare il corpo.

La teoria afferma che le esperienze di pre-morte sono allucinazioni causate dal cervello quando le sue cellule iniziano a morire.